1) La velocità di recepimento dei nuovi metodi di educazione in FAD o online dove la formazione professioanle ha dimostrato grandissima capactà e efficienza mentre molti docenti a scuola devono ancora imparare a usare alcune piattaforme nonostante la facilità estrema.
2) La preparazione e la capacità di adattamento dei docenti all'utilizzo delle piattaforme, l'adeguamento dei programmi che necessariamente devono essere differnti da una lezione normale. Una lezione in presenza non può essere come una lezione online.
Online è tutto più diffcile, avere l'attenzione del pubblico, coinvolgere, formare e farsi seguire è tutto un altro mondo e non adeguarsi con strumenti necessari, come slide, filmati e soprattutto una nuova modalità di comunicazione, è una sfida persa.
I ragazzi, come gli adulti devono essere interessati e stimolati. I docenti della formazione professionale hanno dimostrato globalmente di essere migliori soprattutto in tempestività. Sarà il solito adagio che se non fanno lezione non sono pagati? SI, sarà quello, oppure sarà tutto legato alla maggiore flessibilità dei collaboratori e dipendenti della formazione professionale contro la rigidità di schemi e protocolli della scuola tradizionale? Forse, sta di fatto che i corsi di formazione professioanle continuano ad essere erogati mentre la scuola in questi ultimi tempi ha dei seri problemi di riuscire a forrmare correttamente i ragazzi. Tra uno stop e l'altro per organizzare una lezione in fad ci vuole almeno una settimana.
3) La capacità di comunicare via web. Tutti i formatori hanno sviluppato immediatamente capacità di gestione delle piattaforme per l'erogazione dei loro corsi. Qualche docente di scuola non ne ha voluto sapere e ha rinunciato addirittura a tenere le lezioni. Alcuni docenti di scuola hanno insegnato con il gatto davanti allo schermo e con i piatti da lavare dietro la schiena. Scene di vita naturalmente, ma nella formazione a distanza quello che sarà presto un protocollo per gli insegnati della scuola è già di prassi nella formazione professionale. La netiquettes a scuola non c'è, figuriamoci nei ragazzi.
Abbiamo naturalmente generalizzato e senza dubbio ci sono state e ci sono maestre, professori e presidi molto pronti a questo cambio di passo, non voluto da nessuno, ma in generale le cose sono andate così con la scuola che perde, oltre ai banchi, anche la possibilità di aggiungere qualche classe in più, per fare più spazio.
L'efficacia e l'efficienza sono tutte dalla parte dei dipendenti e collaboratori della Formazione Professionale. Quindi questa partità è stata vinta con facilità ben 3 a 0.
Sarà che si fa più formazione con gli adulti nella formazione professionale, e agli adulti non gliela puoi tanto raccontare, sarà che i ragazzi sperano da che mondo e mondo che la scuola chiuda per non andarci, oppure sarà che la scuola è indetro, indietro e ancora indietro soprattutto con degli insegnati che dovrebbero perlomeno "formarsi".
Eggià, se insegni non penserai mica di sapere tutto. Nella Formazione Professionale i corsi di aggiornamento sono obbligatori per i docenti e si devono qualificare, ma soprattutto sono spesso scelti dai partecipanti ai corsi. Nella scuola, non ne ho conoscenza.
Un maggior tempestività e una maggiore libertà è quello che suggeriamo alla scuola italiana anche se ormai sarà difficle raggiungere la qualità della formazione professioanle. Agli insegnanti, sperando che ne rimangano anche se molti sembra li sospendano, suggeriamo di informarsi di più e magari a quelli di storia di saltare gli egiziani e occuparsi della guerra del Golfo e della Siria, periodi molto più formativi..
Il mondo va avanti, speriamo cambi rotta presto.