Il libro “Open innovation, Alla ricerca di un nuovo paradigma” pubblicato nel 2006 ha esposto una nuova visione utile per capire come funziona l’innovazione industriale.
L’autore Chesbrough, economista nonché direttore esecutivo del Centro per la Open Innovation presso l’Università Berkeley in California, definisce l’Open Innovation, Innovazione aperta come l’antitesi del tradizionale modello di integrazione verticale in cui le attività interne di ricerca e sviluppo (R&D) guidano a prodotti sviluppati internamente e poi distribuiti dall’azienda stessa.
L’Open Innovation è costituita dall’intenzionale afflusso e deflusso di conoscenza per accelerare l’innovazione interna ed espandere i mercati grazie all’uso esterno dell’innovazione: secondo questo nuovo paradigma, le aziende possono e dovrebbero impiegare idee esterne (provenienti da Università ed enti di ricerca per esempio) così come quelle interne, nonché percorsi interni ed esterni al mercato, in modo da sviluppare le proprie competenze tecnologiche.
I processi dell’Open Innovation e i relativi Business plan combinano idee interne ed esterne in architetture e sistemi per creare valore: le idee interne possono essere trasferite al mercato tramite canali esterni, al di fuori del business attuale dell’azienda, per generare valore aggiunto.
Il Business model dell’Open Innovation suggerisce che l’azienda riesce a sostenere nel tempo la propria posizione all’interno della catena di valore industriale: i progetti possono essere originati da risorse tecnologiche sia interne che esterne e nuove tecnologie posso entrare nei processi a vari livelli. Inoltre i progetti possono arrivare sul mercato in vari modi, attraverso licenze e società di spin-off, oltre a utilizzare i canali tradizionali del marketing e delle vendite.
I possibili vantaggi di questo modello sono la riduzione dei rischi e dei costi di Ricerca & Sviluppo in quanto di adottano soluzioni avanzate. Inoltre migliora l’interazione tra i nuovi trend tecnologici e si sviluppano nuove opportunità di business.
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By Sara Sacco / Content Manager
La contaminazione delle idee per vincere la concorrenza
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