Secondo l’ultimo Gender Gap Report del World Economic Forum, l’Italia si trova al 117° posto come indicatore di partecipazione economica delle donne.
Come è possibile visto che naturalmente parlando, per dote innata, le donne possiedono quelle competenze trasversali, o relazionali, in inglese Soft Skills, tanto richieste quanto rare ma indispensabili nel mercato del lavoro di oggi?
Le ricerche scientifiche confermano che chi è capace di ricoprire più ruoli nella sfera vita-lavoro-passioni non perde energia ed efficienza…anzi ne guadagna. Le donne si allenano costantemente rimbalzando quotidianamente nei ruoli amorevoli di mogli, madri, care-giver, ma anche impiegate, casalinghe, datrici di lavoro….
Le donne risultano essere più resilienti al cambiamento, nonché più portate per l’apprendimento veloce e per la gestione di priorità e urgenze così come per il problem solving….ovvero le stesse competenze necessarie per avere successo nel mondo del lavoro!
Eppure nel 2020 su 444 mila lavoratori, 312 mila donne hanno perso il posto di lavoro.
Eppure è dimostrato che le Aziende, in cui almeno metà delle posizioni dirigenziali sono affidate alle donne, registrano aumento del fatturato, maggiore redditività e miglior rendimento delle performances…nonostante la pandemia (vedi studio Goldman Sachs).
Leggendo i dati al contrario possiamo affermare dunque che le Aziende che sottodimensionano il ruolo destinato alle donne rischiano di avere performance peggiori sul mercato rispetto alla concorrenza e potrebbero non essere in grado di affrontare le sfide di oggi.
Quindi che fare?
#Call for action:
Formarsi per…
prendere consapevolezza delle proprie innate capacità (si chiamano “Soft Skills”, "Public Speaking", ecc.)
Formarsi per…
migliorare le proprie competenze (si chiamano “Leadership” e “Delega”)
Formarsi per…
superare paure e barriere, andare avanti, creare network (si chiama “Imprenditoria femminile”)
by Sara Sacco / Content Manager
Partiamo dalle donne per uscire dalla crisi
Miti da sfatare e… da creare
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