Secondo un recente sondaggio della Strayer University di Washington, D.C., durante la pandemia oltre 2 milioni di donne sono state espulse dal mondo del lavoro e milioni di posti, occupati principalmente da donne nei settori del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei viaggi e dell'ospitalità, sono scomparsi.
Le donne che hanno continuato a lavorare durante la pandemia si ritengono insoddisfatte della loro attuale occupazione e cercano un cambiamento: il 54% di loro trascorre anche 5 ore al giorno in rete alla ricerca di un nuovo posto lavoro perché è insoddisfatta per la situazione attuale. Durante l’emergenza le donne hanno dovuto prendere decisioni difficili tra esigenze di lavoro, assistenza ai figli con la scuola a distanza e cura dei genitori anziani.
Inoltre il 37% delle donne lavoratrici sostiene che la pandemia ha fatto fare loro un passo indietro nella carriera e il 45% delle madri lavoratrici ritiene di aver perduto l’opportunità di una promozione o di un bonus a causa della situazione familiare (gestire i bambini 24 ore su 24 a casa, orario di lavoro incluso).
Coloro che hanno dovuto affrontare cambiamenti occupazionali ritengono che l'istruzione continua sia necessaria per ottenere un avanzamento di carriera e quasi la metà dichiara che tornerebbe a studiare per iniziare o finire il percorso di studi.
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by Sara Sacco / Content Manager
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