13 giugno 2022
di Luca Aschei
Partono gli NFT sul cibo. Primo è il risotto allo zafferano che avrà una "stringa vendibile". Sarà un'immagine naturalmente, ma tuttavia non trovo ancora il nesso. Certo la moda dell'NFT sta prendendo campo ma se può essere interessante la certificazione di un'opera d'arte digitale non trovo ancora, seppur sforzandomi, la possibilità di fare business con il cibo nel metaverso. L'unica cosa non gustabile nel mondo virtuale è proprio il cibo, bè anche i profumi non sono acora annusabili.
Che gli ingegneri abbiano studiato un modo per rendere il gusto del cibo "assaggiabile" attraverso la rete? Bene l'A.I. fa miracoli, presto saprà tradurre l'algoritmo in sensazione, per ora non ne ho contezza.
Aspettando di poter gustare un piatto attraverso il web confidiamo che i cuochi continuino a usare ingredienti non modificati per rimanere a contatto con la natura e le stagioni. Buon appetito e per non sembrare troppo tradizionalisti vi invito a provare sempre gusti nuovi ma con tracciabilità degli ingredianti e il più possibile a km0.
Ecco che partono gli NFT sul cibo, ma sarà anche possibile gustarli attraverso il web?