Di Luca Aschei 27/02/2024
Il concetto di rilasciare "patentini" digitali come l'European Computer Driving Licence (ECDL) a tutti è oggetto di critica, poiché si concentra più sulla capacità di utilizzare gli strumenti informatici in modo generico piuttosto che sulla vera comprensione e competenza digitale. Inoltre, la proposta sembra riflettere un approccio reattivo anziché proattivo nell'affrontare le sfide digitali della società.
L'idea di formare gli individui fin dalla scuola nell'uso corretto degli strumenti digitali è certamente positiva, ma si potrebbe sostenere che concentrarsi su un certificato come l'ECDL potrebbe essere limitante. La competenza digitale va oltre la conoscenza di base dei programmi e dovrebbe abbracciare la comprensione critica delle nuove tecnologie, la sicurezza informatica e la capacità di adattarsi alle evoluzioni tecnologiche in continuo cambiamento.
Invece di concentrarsi su un certificato standardizzato, sarebbe più adatto sviluppare programmi educativi che incoraggino la creatività, la risoluzione dei problemi e la comprensione critica della tecnologia. La scuola dovrebbe essere un ambiente in cui gli insegnanti sono pronti ad adattarsi e ad apprendere continuamente, affinché possano guidare gli studenti attraverso l'evoluzione del mondo digitale in modo più dinamico.
Se gli insegnanti non sono pronti a mettersi in discussione o ad aggiornare le proprie competenze, il rischio è che l'istruzione digitale resti arretrata rispetto agli sviluppi tecnologici, vanificando gli sforzi di preparare le nuove generazioni a fronteggiare le sfide del futuro in modo efficace. Quindi, anziché concentrarsi su certificazioni standard, dovremmo investire nella formazione degli insegnanti e sviluppare approcci educativi più flessibili ed innovativi per garantire una preparazione adeguata dei giovani al mondo digitale in costante evoluzione.
ECDL quale utilità?