Affrontavo già questo tema a marzo 2023, leggi qui l'artcolo.
L'istruzione è un bene fondamentale e universale che deve essere accessibile a tutti, senza alcuna forma di discriminazione. Tuttavia, negli ultimi anni, ci siamo trovati di fronte a un preoccupante cambiamento di paradigma, con l'istruzione che viene sempre più vista come una forma di business anziché come un diritto fondamentale. Il fenomeno del numero chiuso in università e la questione del caro affitti per gli studenti sono secondo me due aspetti strettamente correlati che minacciano la qualità e l'equità dell'istruzione nel nostro paese.
Il Numero Chiuso: Un Attacco al Diritto allo Studio
Il numero chiuso, ossia la pratica di limitare l'accesso agli studi universitari tramite esami di ammissione selettivi, è una pratica che va contro il diritto allo studio. L'istruzione dovrebbe essere aperta a tutti coloro che hanno la volontà e l'impegno di apprendere, senza discriminazioni o limitazioni. Questa pratica non solo crea una disparità tra coloro che possono accedere all'università e coloro che non possono, ma anche e soprattutto tra coloro che possono permettersi di frequentare università private, dove il numero chiuso spesso non è applicato biapassando il problema, e coloro che devono cercare alternative più economiche e spesso di minore prestigio.
La Privatizzazione dell'Istruzione: Un Rischio per la Cultura
Il fenomeno della privatizzazione dell'istruzione è in aumento con sempre più università private che offrono programmi di studio a prezzi esorbitanti. Questo modello anglosassone ha fatto breccia anche in Europa, minacciando la meravilgiosa tradizione storica dell'istruzione pubblica. L'accesso all'istruzione non dovrebbe essere subordinato al potere economico di una famiglia o alle capacità di pagare costose rette universitarie e oggi alloggi e vitto nelle città con sedi private. Questa pratica rischia di creare una società divisa, in cui solo pochi privilegiati possono permettersi un'istruzione di qualità, mentre la maggioranza si trova a dover rinunciare al proprio sogno di studiare e formarsi.
La Disparità Territoriale e le Migrazioni Interne
Un altro aspetto preoccupante è la concentrazione delle università private a Roma e Milano, che crea una disparità territoriale e favorisce le migrazioni interne. Molti giovani si trovano costretti a trasferirsi in queste città per poter accedere a determinati corsi di studio, aumentando così la congestione urbana e creando una situazione di squilibrio territoriale. Questo fenomeno rende più difficile la possibilità per chi vive in altre regioni di accedere a determinati percorsi di studio e di costruire il proprio futuro professionale spesso bloccato dal numero chiuso con test improponibili.
Un Appello alla Riflessione e all'Azione
Il numero chiuso in università e il problema del caro affitti per gli studenti sono due aspetti che richiedono un serio dibattito politico e sociale. È fondamentale che le istituzioni e la società nel suo complesso si impegnino a garantire l'accesso all'istruzione per tutti, senza limitazioni e discriminazioni. Dobbiamo promuovere un'istruzione pubblica di qualità, che formi cittadini critici e consapevoli, senza lasciarci trascinare dalla logica del business e della privatizzazione, tipica di una cultura differente la nostra.
La sfida dell'istruzione dovrebbe essere una priorità per l'Unione Europea, poiché rappresenta la chiave per costruire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini. Solo attraverso una riflessione profonda e un impegno concreto possiamo contrastare il fenomeno del numero chiuso in università e affrontare la questione del caro affitti, creando così un sistema educativo equo, accessibile e di qualità per le generazioni presenti e future. È il momento di agire e di difendere il diritto allo studio come un bene comune, prezioso per il progresso e lo sviluppo della nostra società.
Un'ulteriore disanima sul problema università. Di Luca Aschei